“Joe Colombo al Santa Tecla” a Oltre il Festival (Sanremo) – Ospite Mattea Fo, presidente Fondazione Fo Rame
Comunicato stampa di Codiceicona Srl
Press info
Martedì 1 Febbraio 2022
Villa Nobel, Sanremo
JOE COLOMBO AL SANTA TECLA
La contaminazione tra arte, jazz e design nella Milano del dopoguerra.
Nella cornice di Villa Nobel, dimora storica di grande prestigio in occasione del Festival di Sanremo, Codiceicona presenta un nuovo progetto finalizzato a raccontare l’esperienza della contaminazione tra jazz e design nella Milano del dopoguerra.
In collaborazione con l’architetto Ignazia Favata (studio Joe Colombo), l’Associazione Musica Oggi e Abet Laminati, l’iniziativa consiste nella riedizione del “Carrello Musica”, firmato da Joe Colombo e realizzato per la prima volta su incarico della Rinascente nel 1968 in laminato stratificato, materiale allora del tutto nuovo dell’azienda Abet/Print, che lo ospita tuttora nel suo Museo. A metà fra oggetto d’arte e oggetto d’uso, il carrello esprime tutta la capacità creativa di un designer in grado di interpretare le trasformazioni sociali in atto. Oggi l’oggetto entra in produzione con le caratteristiche originali abbinate ad un lettore vinile progettato da Laboratorioaudio. Ad accompagnare il carrello è stato pensato un vinile celebrativo dal titolo “Joe Colombo al Santa Tecla” realizzato dal maestro del jazz Enrico Intra con Massimo Monti, che contiene una selezione dei migliori artisti che sono passati al Santa Tecla negli anni ’50.
La copertina del vinile riporta l’immagine di un dipinto di Dario Fo dedicato al Santa Tecla, gentilmente concessa per l’occasione dalla Fondazione Dario Fo e Franca Rame.
Parte del ricavato dalle vendite andrà devoluto a favore dell’Associazione Musica Oggi di Milano, fondata dal maestro Enrico Intra.
Oltre alla presentazione del “Carrello Musica” di Joe Colombo, nel contesto allestitivo di Villa Nobel progettato dall’architetto Sophia Los, sono inseriti anche cinque pezzi della collezione Codiceicona: Octopus 1990 – Studio De Pas D’Urbino Lomazzi; Spinnaker 1969- Corsini & Wiskemann; Luminator Barcellona 1929 – Luciano Baldessari; Palomar 1984 – Shigeaki Asahara.
Il progetto è firmato da Codiceicona, dell’Associazione Musica Oggi e dallo studio Joe Colombo.
Il Jazz al Santa Tecla
Nel dopoguerra a Milano – in una città piena di macerie ma anche di desiderio di rinascita – riprendono la loro attività alcuni locali dove si suona musica. Uno in particolare, il Santa Tecla, attira un pubblico di artisti e designer che amano il jazz e daranno nuova linfa alla rinascita del sistema culturale milanese. In quello stesso momento storico la Rinascente rappresenta un esempio straordinario di luogo dove l’innovazione si esprime e prende forma attraverso la produzione diretta di manufatti progettati anche da giovani creativi. E molti di loro amavano il jazz e frequentavano il mitico Santa Tecla. Tra questi c’è anche un giovane Joe Colombo che insieme a Corsini/Wiskemann, Ornella Noorda, Mario Bellini, Guido Crepax, Mario Cristiani ed Enzo Mari vengono coinvolti in un’operazione del tutto nuova. Creare una serie di mobili realizzati in laminato dell’azienda Abet avendo libera scelta dei temi da sviluppare. Il risultato mette in luce la straordinaria capacità visionaria di questo gruppo. Un movimento di novità che sfocerà in un nuovo gusto nel campo dell’arredamento in un momento in cui le trasformazioni sociali spingono verso un diverso modo di vivere la casa nella sua totalità. E tutti questi giovani pieni di talento amano profondamente il jazz tanto che proprio Joe Colombo crea l’ambiente del Santa Tecla studiandone l’arredo e l’allestimento artistico mentre l’amico Enrico Baj lo caratterizza con i suoi dipinti. Il jazz esprime lo spirito del nuovo tempo e insieme quello che anima i giovani designer. Gioia di vivere, allegria, ritmo, colore. Tutti elementi che caratterizzano sia il jazz che il lavoro di Joe Colombo. Secondo Gillo Dofles i suoi lavori sono sempre estremamente vitali, estremamente liberi, pur essendo perfettamente riusciti da un punto di vista progettuale. Un’ opera, quella di Joe Colombo, che non ha eguali in Italia e nel resto del mondo, perché ha sempre saputo ricollegare la sua genialità ad un concetto molto semplice di umanità del progetto. E il jazz è in grado di esprimere tutto questo in modo autentico e immediato.
Il vinile
JOE COLOMBO AL SANTA TECLA (1951) Edizione di un vinile che raccoglie una collezione di brani di artisti Jazz passati del Santa Tecla. Artisti inclusi: Paolo Tomelleri; Enrico Intra; Guido Manusardi; Franco Cerri; Emilio Soana; Giorgio Buratti; Sante Palumbo; Lino Patruno; Bruno De Filippi; Renato Sellani.
Opera di Dario Fo – “Santa Tecla” (Copertina)
Autore: DARIO FO
Titolo: SANTA TECLA
Tecnica mista su tela, 2011
Dimensioni 292 x 299 cm
©Immagine concessa dalla Fondazione Dario Fo e Franca Rame – Archivio Rame Fo
“Il dipinto è dedicato a un locale di Milano famosissimo cinquant’anni fa e tuttora esistente, il Santa Tecla. Quando arrivai ragazzino in questa città, iniziai a frequentare i luoghi dove si faceva musica e si danzava. Al Santa Tecla ho conosciuto cantanti, danzatori e musicisti in tale quantità̀ da poter mettere insieme almeno tre bande al completo. Alla radio, dove mettevamo in onda trasmissioni di successo, abbiamo registrato programmi di musica con Intra, Cerri, Valdambrini, con i quali ci si incontrava anche al Santa Tecla insieme a Jannacci, Gaber e Celentano. Li si può̀ vedere tutti qui riuniti: Celentano addirittura due volte, perché lui è talmente veloce che si sdoppia.
(Commento di Dario Fo all’opera – Fondazione Fo Rame)
Il Vinile è curato da Enrico Intra, prodotto da Codiceicona Srl, produzione esecutiva Massimo Monti per Musicians and Producers – Milano, distribuzione Musicians and Producers.
Parte del ricavato della vendita del vinile verrà devoluto a sostegno della Associazione Musica Oggi.
Contributi
Joe Colombo e l’Arte Nucleare
“Con proposte pittoriche più architettonicamente strutturate si presenta alla mostra “Prefigurazione” Joe Colombo, che tende infatti, nel contesto di un nuovo clima contrassegnato da un recupero “figurativo” presente anche in Europa nelle tesi parallele di Jorn e Jaguer, al superamento di quelle forme che hanno caratterizzato la sua prima produzione nucleare, vale a dire la tematica del “fungo-fiore” e il dato morfologico delle ossa quale riferimento alle componenti primarie della realtà, per aprire in direzioni di costruzioni pittoriche più articolate nell’intento di definire un nuovo possibile universo i cui inizi si configurano precisamente come aggrovigliato intreccio di forme organiche e inorganiche.”
G. Anzani, “Arte Nucleare 1951-1957. Opere testimonianze documenti”
Catalogo della mostra, Galleria San Fedele, Milano, 1980
Comune di Milano, Ripartizione cultura e spettacolo
L’amico Joe – di Enrico Baj
Da “I Colombo. Joe Colombo 1930-1971, Gianni Colombo 1937 – 1993”
Accademia Carrara, Bergamo – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano 1995
(Progetto di allestimento – Ignazia Favata)
“Joe Colombo l’avevo incontrato nell’ottobre 1951 all’Arethusa, una “cave” che era il tempio del jazz, del ragtime, del charleston, del boogie-wooogie, del country e del black-bottom, movimentata danza da saloon, dove il nostro primeggiava. (….) In dicembre Joe Colombo, nel mi studio che era l’indirizzo, la sede e il laboratorio del movimento nucleare; nel mio piccolo studio di via Tulié dove tutti passarono, da Jorn a Corneille, Hundertwasser, Manzoni, Sidney Bechet, Claude Luther e tanti altri. Joe Colombo, dicevo, in quello studio venne e prese il posto del Dangelo che, dopo il Dova, s’era messo lui a lavorarci e a far quadri sino a quando, ai primi di dicembre, partiva per Bruxelles. In una Milano che ancora viveva il clima della liberazione dagli incubi del fascismo e dei bombardamenti, mentre si ricostruivano case e palazzi, fortissima era la tensione creativa, e il desiderio di discutere, di contestare, e soprattutto, di fare, di inventare, di proporre, di realizzare. (…) Nel 1957 stendo, per il movimento nucleare, il manifesto “Contro lo stile”: questa dichiarazione viene sottoscritta da molti (tra i quali Restany, Arman, Klein, Manzoni, Hundertwasser, Pomodoro, Saura, Koenig, Bertini), ma non da Joe Colombo. Col passare degli anni s’erano fatte strada in lui le idee provenienti da Lucio Fontana. (…) Ma più che da Lucio, che frequentavamo assiduamente, la maggior influenza venne da un altro nostro amico, da Bruno Munari. Bruno gli disse che ormai la pittura era cosa sorpassata, buona per celibi e coppie senza figli, che andavano a spasso col cagnolino e collezionavano quadri. L’idea del cagnolino impressionò lo scrivente (oltre che Balla, in precedenza): il quale ebbe a raffigurarlo, il cagnolino, al guinzaglio, a spasso col generale Eisenhower. Su Joe queste affermazioni ebbero tutt’altro impatto: frequentò Munari, smise di dipingere, e si diede al design. Con altrettanta fantasia, perché lui era dotato di immaginario.”
CODICEICONA srl
Codiceicona è un brand culturale italiano che individua e ridà vita a capisaldi del design del 900, valorizzandone i valori, i contesti singolari, i processi ideativi e le rispettive progettualità. Una narrazione articolata fatta di persone, materiali, documenti, lavorazioni, ricerca dell’eccellenza, collaborazioni e storie: nel far emergere le peculiarità ideative e costruttive di ogni singolo progetto, uno degli elementi del processo di riedizione consiste nel garantire il profondo rispetto per la logica originaria, per il pensiero e per la poetica del progettista, portando a nuova vita il contesto culturale e storico che le ha generate, che si fa racconto contemporaneo denso di rimandi e stratificazioni. Identificate le “icone” secondo codici di sensibilità e valori condivisi, il processo produttivo degli oggetti prescelti passa nelle mani di artigiani dotati di talenti e affinità con il gruppo di lavoro – costituito da designer, architetti, imprenditori, consulenti specializzati, storyteller, art director, docenti, esperti di design – impegnato nella ricerca più appassionata e paziente. Grazie ad un alto posizionamento e al profilo culturale del progetto di ricerca dell’azienda, arte e design convergono nella creazione di pezzi unici a edizione limitata, dove il concorso di tutti i fattori in gioco aumenta esponenzialmente la percezione del valore di impresa.
www.codiceicona.com
STUDIO JOE COLOMBO
Fondato da Joe Colombo (1930-1971) e diretto da Ignazia Favata (1943) lo studio è specializzato in industrial, interior e set design. Nella sua sfera di attività vengono realizzati numerosi progetti in diversi ambiti: design industriale per una produzione di massa; interiors design per hotel o appartamenti, design per negozi e stand per mostre di arredo o allestimenti per mosytre d’arte; habitat del futuro. http://www.joecolombo.it/studio.htm
ASSOCIAZIONE MUSICA OGGI – ENRICO INTRA
Pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo, ma anche organizzatore e ideatore di eventi e situazioni che hanno inciso nel tessuto socioculturale italiano (come il lancio del cabaret con la fondazione dell’Intra’s Derby Club), Enrico Intra ha attraversato da protagonista oltre mezzo secolo di vita musicale. Affermatosi giovanissimo negli anni ’50, ottenendo in pochi anni una serie di significativi riconoscimenti internazionali, ha sviluppato una poetica tesa all’incontro tra il linguaggio più squisitamente jazzistico e la musica europea contemporanea di matrice colta, e per questo è stato tra i primi musicisti italiani ad elaborare un concetto “europeo” di jazz. Nella sua musica unisce un profondo legame con la tradizione jazzistica, pervaso da un autentico legame con il blues, all’adesione alle tendenze più radicali della scena musicale. Con Cerri è uno dei fondatori dell’Associazione Culturale Musica Oggi (Ambrogino d’Oro del Comune di Milano nel 2003), di cui il terzo esponente è il musicologo Maurizio Franco, con cui Intra ha stabilito (fatto rarissimo in campo musicale) un forte connubio culturale. Dal 1987, Musica Oggi è responsabile dei Civici Corsi di Jazz di Milano, una delle principali realtà didattiche europee, di cui Intra è direttore e in seno ai quali ha formato La Civica Jazz Band, che dirige con entusiasmo e ha fatto diventare una delle orchestre di rilievo della scena italiana, protagonista di un’importante stagione al Piccolo Teatro di Milano. Da decenni, la sua attività si estende anche nell’ambito dell’organizzazione di festival e rassegne concertistiche di forte valenza culturale. Nel 2008 ha vinto il referendum della critica della rivista Musica&Dischi con l’album Liebman Meets Intra (Alfamusic). www.associazionemusicaoggi.it
FONDAZIONE DARIO FO E FRANCA RAME
La fondazione “Dario Fo e Franca Rame” nasce il 13.2.2019 con l’obiettivo di mantenere la memoria delle iniziative e delle attività di Dario Fo e Franca Rame; unitamente ad un’opera di divulgazione culturale diretta alle generazioni presenti e future ed ispirata alla vita e all’arte dei due celeberrimi personaggi, in cui il talento artistico e le opere realizzate si fondono in modo indissolubile con la storia personale e l’impegno politico e sociale, regalando, al contempo, un esempio unico di Vita e di Arte. La storia culturale di Dario Fo e Franca Rame abbraccia l’arte complessivamente intesa: dal teatro, alla letteratura, alla pittura cui si intreccia il profondo attivismo in campo politico e sociale dedito, in particolare, all’azione civica verso la tutela degli emarginati, dei dimenticati, degli esclusi, così come rivolto alla difesa e valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali, spaziando così tra gli ambiti più eloquenti dell’impegno civile ed etico- sociale. La loro unione, di vita artistica e personale è senz’altro patrimonio di vocazione internazionale: la fondazione è tesa proprio a salvaguardare e diffondere il loro esempio umano ed artistico creando un centro operativo in cui raccogliere, promuovere e divulgare tutte le iniziative, le idee ed i progetti coerenti con il pensiero, la vita e i valori di Dario Fo e Franca Rame: artisti eclettici, di talento istrionico e spessore umano cui la fondazione stessa intende nutrire la memoria e diffonderne il pensiero politico culturale e sociale, anche mediante una genuina attività di proselitismo che raccolga su di sé risorse umane ed economiche. L’attività svolta dalla fondazione persegue, quindi, finalità esclusivamente rappresentate dalla solidarietà sociale, culturale ed ambientale.
www.fondazioneforame.org
[email protected]
ABET LAMINATI
Nata a Bra alla fine degli anni Cinquanta, oggi Abet Laminati è una tra le più importanti realtà produttrici di laminati decorativi presente in Italia e in oltre 90 paesi di esportazione. Con una vasta gamma di collezioni che combinano struttura e immagine, avanguardia tecnologica e ricerca estetica, Abet laminati ascolta, risponde e anticipa le numerose richieste di un mercato in costante crescita e definizione. Da sempre ambasciatrice del Made in Italy, fin dalla nascita l’azienda ha promosso sinergie con i maggiori designer internazionali, realizzando materiali capaci di interpretare le evoluzioni e rivoluzioni che hanno contraddistinto lo stile contemporaneo. Sotto la guida degli attuali design curator Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, oggi l’azienda promuove progetti di libera esplorazione creativa sulle superfici, ispirati dalla volontà di guardare ogni materiale oltre quello che appare, pensarlo in un contesto diverso, dargli dignità nuova e dirompente.
www.abetlaminati.com/
www.abetlaminati.com/museo/
ASHTART CONSULTANCY
Ashtart Consultancy Srl Società Benefit è uno studio di management culturale che opera nell’ambito della consulenza strategica a favore dello sviluppo del settore culturale e della competitività delle imprese. Attiva nei settori del Design, della Sostenibilità (in chiave strategica e culturale) e dell’Heritage marketing, Ashtart studia progetti di branding, comunicazione e impact assessment a favore di aziende, fondazioni, musei e centri di ricerca, grazie ad una rete di partnership internazionali attive con Università, curatori, artisti, docenti, esperti in diverse discipline e realtà legate al mondo della ricerca, dell’arte, della musica, dell’architettura e del design.
Ashtart è Società Benefit, una nuova forma giuridica che attesta l’integrazione all’interno del proprio statuto di un Beneficio Comune in linea con la propria mission, promuovendo la cultura della sostenibilità, il sostegno ai giovani e alle donne e la ricerca artistica quale asset di posizionamento e di innovazione sociale, cooperando attivamente per costruire sinergie tra pubblico e privato in accordo con gli SDGs 2030.
Hidden-Hub (Research Center on Cultural Management) è un laboratorio di sperimentazione promosso da Ashtart sul tema del Contemporaneo – con focus su iniziative di social innovation e sustainability – che si articola attraverso varie iniziative, tra cui workshop, seminari, progetti speciali e partnership a favore della digitalizzazione delle organizzazioni culturali e dell’inserimento di studenti e giovani professionisti nel mondo del lavoro.
www.ashtartcreative.com
www.hidden-hub.com
Press contact:
Arch. Giulia Pordd
Ashtart Consultancy – Verona/Berlino
T. 340 8329529
[email protected]
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