Lettera aperta di ANVUI all’On. Gianluca Rizzo

Lettera aperta di ANVUI all’On. Gianluca Rizzo

ANVUI (Associazione Nazionale Vittime Uranio Impoverito) scrive una Lettera aperta al Presidente della Commissione Difesa, On. Gianluca Rizzo.

Egregio Presidente Rizzo, decidiamo, con questa lettera aperta, di rivolgerci direttamente a Lei anziché al movimento politico cui appartiene (il quale fece della “vicenda uranio”, in tempi che sembrano ormai lontanissimi, almeno a parole ed intenzioni una delle sue “battaglie simbolo”), proprio perché la nostra Associazione si definisce fin dalla prima ora apolitica e soprattutto apartitica; non vogliamo certo commettere il qualunquistico errore di dar vita, una volta pubblicata a mezzo stampa e sui nostri canali social, ad un improprio plebiscito a favore o contro il Movimento 5 stelle, quando noi, in realtà, desideriamo solamente che le vittime, i loro familiari e tutti coloro che si interessano alla nostra vicenda possano rendersi conto di quello che è stato effettivamente fatto, ma soprattutto non fatto, in questi 3 anni dalla chiusura dei lavori della “Commissione Scanu”. Anni passati tra l’euforia e la speranza che la relazione finale della Commissione (alla quale Lei, è doveroso dare atto, ha contribuito in maniera decisiva sia in corso di lavori che in fase di approvazione) potesse finalmente cambiare le cose. La proposta di legge figlia di quella relazione infatti, poteva restituire se approvata un barlume di giustizia alle vittime nonché fare in modo che vicende come questa non accadessero più. La legge non fu approvata perché la legislatura si interruppe e l’On.Scanu, attualmente nostro Presidente Onorario, non fu ricandidato “reo” di aver svolto l’incarico di Presidente della Commissione con serietà e dedizione e di aver portato a galla le “sconvolgenti criticità, in Italia e nelle missioni all’estero nel settore della sicurezza e della salute sul lavoro dei militari, che hanno contribuito a seminare morti e malattie.” Nell’attuale legislatura tutti i posti “utili” a cambiare le cose sono stati occupati da figure appartenenti al movimento di cui Lei fa parte; Lei stesso, infatti, nominato Presidente della Commissione Difesa della Camera e recentemente riconfermato, era stato invitato pubblicamente, durante il convegno tenutosi alla Camera il 4 aprile 2019, a continuare la battaglia iniziata in Commissione dall’On. Scanu il quale, dopo aver manifestato stima nei Suoi confronti, La pregava di intestarsi la proposta di legge per far si che l’iter parlamentare potesse finalmente iniziare e La invitava, soprattutto, ad avere il “coraggio politico” di portare a temine il percorso di approvazione. Le diamo atto di aver dimostrato coerenza nell’intestarsi assieme ad altri parlamentari del movimento la proposta ma riguardo al “coraggio politico” questi risulta ancora non pervenuto considerando che della legge in questione, dopo due anni di promesse, non si hanno più notizie certe. Egregio Presidente, avendo Lei toccato con mano le tragiche vicende umane legate alla questione uranio impoverito, sa benissimo che tre anni sono un’eternità per le vittime e per i loro familiari e durante questi anni altri si sono ammalati, altri sono morti. Le recenti rivelazioni del Gen. Vannacci e del Col. Filomeni hanno portato alla luce fatti gravissimi, denunciando che quelle “criticità” rilevate nella relazione finale della Commissione d’inchiesta avevano luogo anche quando alti ufficiali, che attualmente ricoprono incarichi di altissimo profilo nelle FF. AA. dichiaravano sotto giuramento proprio in Commissione esattamente in contrario. Non le possiamo più nascondere la nostra amarezza e la nostra delusione egregio Presidente, perché dopo tre anni ci ritroviamo, se possibile, in una situazione ancora peggiore rispetto agli inizi: in tribunale ci viene opposta la relazione firmata dagli ex Ministro della Difesa e della Salute, l’attuale Ministro della Difesa non ha mai pronunciato le parole “uranio impoverito” e, fatto ancora più scandaloso, nessuno Lei compreso ha mai neanche commentato le dichiarazioni del Gen. Vannacci e del Col. Filomeni nonostante queste con accuse precise chiamassero in causa il Ministro della Difesa ed i vertici delle FF. AA. In aggiunta, la maggioranza di governo che Lei sostiene ha nominato, nel luglio scorso, quale Presidente della Commissione Difesa del Senato, l’ex Ministro della Difesa Roberta Pinotti, figura che da sempre ha avuto nei nostri confronti un atteggiamento negazionista, ostativo ed a dir poco sgradevole sia sotto il profilo umano che politico, sempre pronta a proteggere i vertici militari.

Lettera pubblicata sulla Pagina Facebook di Anvui il 5 ottobre 2020.


Il 14 ottobre 2020, viene pubblicata sulla pagina di Anvui la risposta dell’On. Rizzo.
Ecco cosa scrive Anvui a tal proposito:


“Pubblichiamo la risposta scritta alla nostra lettera aperta che il Presidente della Commissione Difesa, On. Gianluca Rizzo ha voluto gentilmente inviarci. Accogliamo con soddisfazione il suo voler esprimere completa e sempre massima attenzione alla questione e prendiamo atto che l’iter istituzionale a questo punto preclude un suo intervento diretto. Conosciamo bene il coinvolgimento emotivo del On. Rizzo in questa tragica vicenda e vogliamo ringraziarlo per aver risposto alla nostra lettera aperta e per aver trasmesso le nostre richieste alla Presidente della Commissione Affari sociali, On Marialucia Lorefice M5S, ed alla Presidente della Commissione Lavoro, On. Debora Serracchiani. L’ A.N.V.U.I. • Associazione Nazionale Vittime dell’Uranio Impoverito• si rivolgerà direttamente alle due Presidenti di Commissione interessate nei prossimi giorni, pregandole di voler sbloccare il percorso di approvazione della Proposta di legge: “Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e altre disposizioni concernenti la sicurezza sul lavoro e la tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie professionali del personale delle Forze armate”, nata dal lavoro della Commissione d’inchiesta presieduta dall’On. GianPiero Scanu, citando l’On.Rizzo: “Per non disperdere il prezioso lavoro fatto dalla Commissione d’inchiesta ma anche e soprattutto, per dare una doverosa risposta alle famiglie dei militari che hanno perso la vita o si sono ammalati a causa dell’esposizione all’uranio impoverito mentre servivano la patria”.”

Lettera di risposta dell’On. Gianluca Rizzo: